AWARENESS OF FREEDOM
Che la persona sia libera...libera di coltivare le proprie passioni, amicizie, la propria vita al di fuori della sua metà... stà a quest'ultima decidere di condividere tutto ciò, raccontando, coinvolgendo.
Terminate le favole, esaurite le carezze, ognuno torni ad avere la propria individualità, cosicché si possano unire al fine di creare la completezza, la perfezione di due caratteri arrugginiti.
Date sempre modo che quell'individualità si sviluppi da sé, scontrandosi con il mondo esterno, incontrando mille dimensioni diverse e bizzarre, se necessario lasciate pure che incappi nell'errore.
Non annichilite le potenzialità altrimenti cosa vi potrà donare se non il frutto della vostra manipolazione ed immaginazione?
Lasciate sempre tutta la libertà, colui che si approfitterà di questo dono non ha mai avuto l'intenzione di costruire qualcosa.
Permettete libertà e concedetevi libertà, armatevi di parità e cazzuola... costruite senza paura queste mura...se le basi sono solide esso non potrà mai crollare seppur decorato da crepe.
Non fingete che le crepe non esistano, sono come cicatrici su un ginocchio. Imparate da esse e siate capaci di osservarle criticamente.
La libertà è tutto, è tutto ciò che un uomo può chiedere in un mondo pieno di catene... l'amore non è altro che un rifugio in cui si vuole essere compresi, rassicurati, coccolati, accettati proprio per quello che si è.
Quindi permettete che ciò accada.
Non sarà maggiore la soddisfazione di sapere che si è stati scelti e si è scelti ogni giorno fra la grandissima varietà che collide con la nostra vita dall'alba al tramonto?
Siate sempre persone e mai oggetti da possedere.
Terminate le favole, esaurite le carezze, ognuno torni ad avere la propria individualità, cosicché si possano unire al fine di creare la completezza, la perfezione di due caratteri arrugginiti.
Date sempre modo che quell'individualità si sviluppi da sé, scontrandosi con il mondo esterno, incontrando mille dimensioni diverse e bizzarre, se necessario lasciate pure che incappi nell'errore.
Non annichilite le potenzialità altrimenti cosa vi potrà donare se non il frutto della vostra manipolazione ed immaginazione?
Lasciate sempre tutta la libertà, colui che si approfitterà di questo dono non ha mai avuto l'intenzione di costruire qualcosa.
Permettete libertà e concedetevi libertà, armatevi di parità e cazzuola... costruite senza paura queste mura...se le basi sono solide esso non potrà mai crollare seppur decorato da crepe.
Non fingete che le crepe non esistano, sono come cicatrici su un ginocchio. Imparate da esse e siate capaci di osservarle criticamente.
La libertà è tutto, è tutto ciò che un uomo può chiedere in un mondo pieno di catene... l'amore non è altro che un rifugio in cui si vuole essere compresi, rassicurati, coccolati, accettati proprio per quello che si è.
Quindi permettete che ciò accada.
Non sarà maggiore la soddisfazione di sapere che si è stati scelti e si è scelti ogni giorno fra la grandissima varietà che collide con la nostra vita dall'alba al tramonto?
Siate sempre persone e mai oggetti da possedere.
Pubblicità ingannevole: Vodka Volì, dimagrire ubriacandosi.
Ipnotizzata dalla profonda carica erotica di Pitbull (ovviamente sono ironica) nel video "Back in time" e "Rain over me" non ho potuto fare a meno di notare delle bottiglie di Vodka vaganti nel deserto e con il brand ben visibile.
Incuriosita ho fatto una piccola ricerca, incappando nel sito ufficiale della Vodka Volì, nel quale, non volendo assumersi alcun tipo di responsabilità, ti offrono due opzioni:
Panico...
Cosa fare? La persona onesta ed ammettere di non avere 21 anni oppure provare, rischiando di essere immediatamente arrestata dalla FBI, e cliccare sull'altro tasto?!
Mi presi qualche attimo di riflessione, la fronte iniziava ad imperlarsi di sudore; infine scelsi la seconda opzione.
Ovviamente non accadde nulla ed entrai tranquillamente nel sito.
Il cavallo di battaglia di questo superalcolico è che, per la prima volta, pensa al sesso debole. E' rinomato,infatti, che noi donne non abbiamo tutti gli enzimi necessari per assimilare correttamente l'alcool, ma adesso, finalmente, abbiamo un superalcolico che ci viene incontro.
Aspettate, voi state pensando che sia una vodka leggera, una sorta di succo di frutta leggermente corretto in maniera tale che, noi donnine, possiamo lasciarci alle spalle scene epiche delle quali dovremmo andare poco fiere.
Ma cosa avete capito!
La VODKA VOLI' è vodka sapientemente distillata ( anche perchè sotto una certa gradazione non può più essere degna di portare quel nome,come la Russia docet. ) con la novità di avere un bassissimo apporto calorico.
E' stata creata in laboratorio per le ragazze come me, che amano la Vodka ma non i chili di troppo. Insomma, un modo per ubriacarsi in maniera salutare.
Ora però mi sorge un dubbio...
Quante litrate di superalcolici ingerite per aver paura di ingrassare?
Nella campagna pubblicitaria il fegato non è affatto menzionato, portando indegnamente il fulcro dell'attenzione nell'idea di poterne bere il doppio, tanto è light e senza calorie.
Un po' come la "Coca-Cola Zero" . Ricordatevi però che per quanto leggera sia non abbandona la sua natura da stura lavandini.
La cosa ulteriormente divertente è che VIP come Pitbull e Fergie si sono cimentati senza indugi nell'aiutare questo prodotto nella sua riuscita.
Pitbull la inserisce, sotto le legali regole del product placement, nei suoi video, i quali è risaputo non brillino di una ferrea moralità, con tematiche oscillanti fra fondoschiena, inviti a mirabolanti (?? ) amplessi , l'esaltazione delle forme femminili, ovviamente non in maniera romantica, e l'elencazione di città sparate a zero.
La frustrazione di essere stato un bimbo con la media del 10 in geografia.
Video del genere posso appassionare un certo target di ragazzi , ai quali molto probabilmente la Volì potrebbe sembrare una gran genialata. Drittate di marketing.
Fergie invece si limita a prestare la sua immagine, dando la vaga impressione che quella bevanda possegga superpoteri, i quali, dopo il primo sorso, ci doneranno un fisico come il suo... a quest'ora ero già attaccata alla bottiglia.
Incuriosita ho fatto una piccola ricerca, incappando nel sito ufficiale della Vodka Volì, nel quale, non volendo assumersi alcun tipo di responsabilità, ti offrono due opzioni:
ARE YOU OF LEGAL DRINKING AGE?
Panico...
Cosa fare? La persona onesta ed ammettere di non avere 21 anni oppure provare, rischiando di essere immediatamente arrestata dalla FBI, e cliccare sull'altro tasto?!
Mi presi qualche attimo di riflessione, la fronte iniziava ad imperlarsi di sudore; infine scelsi la seconda opzione.
Ovviamente non accadde nulla ed entrai tranquillamente nel sito.
Il cavallo di battaglia di questo superalcolico è che, per la prima volta, pensa al sesso debole. E' rinomato,infatti, che noi donne non abbiamo tutti gli enzimi necessari per assimilare correttamente l'alcool, ma adesso, finalmente, abbiamo un superalcolico che ci viene incontro.
Aspettate, voi state pensando che sia una vodka leggera, una sorta di succo di frutta leggermente corretto in maniera tale che, noi donnine, possiamo lasciarci alle spalle scene epiche delle quali dovremmo andare poco fiere.
Ma cosa avete capito!
La VODKA VOLI' è vodka sapientemente distillata ( anche perchè sotto una certa gradazione non può più essere degna di portare quel nome,come la Russia docet. ) con la novità di avere un bassissimo apporto calorico.
E' stata creata in laboratorio per le ragazze come me, che amano la Vodka ma non i chili di troppo. Insomma, un modo per ubriacarsi in maniera salutare.
Ora però mi sorge un dubbio...
Quante litrate di superalcolici ingerite per aver paura di ingrassare?
Nella campagna pubblicitaria il fegato non è affatto menzionato, portando indegnamente il fulcro dell'attenzione nell'idea di poterne bere il doppio, tanto è light e senza calorie.
Un po' come la "Coca-Cola Zero" . Ricordatevi però che per quanto leggera sia non abbandona la sua natura da stura lavandini.
"Light. Voli light vodkas have fewer calories than leading brands. In a world where things add up, it's nice to start subtracting."
Pitbull la inserisce, sotto le legali regole del product placement, nei suoi video, i quali è risaputo non brillino di una ferrea moralità, con tematiche oscillanti fra fondoschiena, inviti a mirabolanti (?? ) amplessi , l'esaltazione delle forme femminili, ovviamente non in maniera romantica, e l'elencazione di città sparate a zero.
La frustrazione di essere stato un bimbo con la media del 10 in geografia.
Video del genere posso appassionare un certo target di ragazzi , ai quali molto probabilmente la Volì potrebbe sembrare una gran genialata. Drittate di marketing.
Fergie invece si limita a prestare la sua immagine, dando la vaga impressione che quella bevanda possegga superpoteri, i quali, dopo il primo sorso, ci doneranno un fisico come il suo... a quest'ora ero già attaccata alla bottiglia.
Facebook: dalla menopausa all'adolescenza con un login
Facebook.
Il più utilizzato e diffuso social-network, nato nel lontano 2004 dalla mente diabolica di Mark Zuckerberg.
La nuova droga, spacciata gratuitamente e con licenza in 16.858.340 case italiane, ha visto l'esponenziale crescita della sua assunzione portare il nostro Bel Paese dalla 8 alle 6 posizione mondiale di usufruitori.
Una statistica del 1 Gennaio 2011, sulla percentuale di utenti divisi in fasce di età, conta un preoccupante ed insolito dato nelle età dai 33 ai 54 anni, con un 33,97 % a discapito del 18.13% e il 28,59% delle categorie maggiormente demonizzate, ovvero rispettivamente gli under 17 e i 18-24.
Facebook ha corrotto il 29% delle persone digiune di web, iniziandole al viaggio nel paese delle meraviglie.
Pillola blu o pillola rossa.
Se Matrix fosse stato girato qualche anno dopo, sicuramente Neo avrebbe fatto tutt'altra scelta. Così si sarebbe informato senza sforzi sugli aggiornamenti di stato dell'Oracolo, avrebbe giocato a guerra di bande con l'Agente Smith, mandato regali su Pet Society a Trinity e condiviso link derisori sulla bacheca di Morpheus.
Avrebbe conosciuto ogni impensabile regola dei giochi di ruolo senza doversi far infilare lo spinotto nella nuca. Ogni nerd avrebbe voluto averlo ai loro tornei.
Torniamo però alla realtà ed ai nostri coscienziosi adulti, i quali hanno scoperto, grazie a questo grande social network, la loro innata attitudine al giardinaggio.
Farmville ha mosso più braccia e utilizzato più zappe di un qualsiasi carcere.
Ha reso piacevole l'idea di sporcarsi con la terra e di vedere i propri frutti crescere.
Soddisfazioni alle quali non si può rinunciare.
Azzardatevi però a proporre di creare un piccolo orticello nel giardino di casa vostra.
Gli over 50 hanno scoperto che non c'è più bisogno di scervellarsi per trovare qualcosa da fare, basta un login e il gioco è fatto.
Scoprono lati misteriosi del loro carattere, la forza oscura che hanno sempre celato e che si rivela come capiscono che qualcuno, qualcuno di cui pensavano di fidarsi, ha osato condividere un link senza mettere "mi piace".
Hanno rispolverato le emozioni che provavano quando incrociavano lo sguardo con il ragazzetto che le faceva battere il cuore.
L'amour.
Sprecare ogni neurone nel pensiero costante di cosa stia facendo, se anche le sue piantagioni siano essiccate, come sarebbe romantico!
Chissà se ha letto la canzone che ho condiviso da youtube ed ha capito che era per lui... oppure quella frase, sì, quella con i "ti amo" come punteggiatura, che rispecchia proprio il mio pensiero...e quello di altri 857.098.234 utenti.
Momento...momento...momento!
Non staremo mica parlando dei nostri genitori, coloro che hanno passato il boom economico, gli anni della crescita, delle rivoluzioni del '68 e che adesso si improvvisano una nuova, diversa e scialba adolescenza?!
Dati alla mano, dal 31 dicembre 2008 al 31 dicembre 2011 il trend di questa fascia si è impennata da un 4,7% ad un 11,3% .
Cosa c'è che non va?
Le nuove generazioni ormai si auto-lobotomizzano ancor prima di comprendere come funzioni il mondo, che tanto è comunque di merda poiché non gli offre su un piatto d'argento tutto ciò di cui hanno bisogno. Quindi, impacchettiamoli e mandiamoli direttamente in una casa di cura.
Ma i cinquantenni, cos'hanno che non va?
La crisi.
Ok, la crisi. La lotta quotidiana con il capo che ti fa perdere i capelli. I conti delle bollette. Le uscite senza entrate. I figli decerebrati con l'impianto stereo nella scatola cranica.
Quindi Facebook è uno svago, un modo per evadere dalle brutture del mondo, non una dipendenza.
Credo sia chiaro che questa scusa, tanto blasonata, non regga.
Prima della nascita di Facebook come facevano?
I problemi c'erano anche negli anni '90, quando ero piccola io, e il modo per divertirsi si trovava anche al di fuori di uno schermo a cristalli liquidi.
L'inventiva, in particolare a noi italiani, non è mai mancata.
Facebook è una dipendenza che aiuta a non pensare.
E' una cura rilassante che inibisce le capacità relazionali della gente.
Pensate che stia esagerando?
Il sopraddetto 33,97% preferisce passare 9ore e mezza a dialogare con sconosciuti di cui non saprà mai niente piuttosto che guardare in faccia il proprio figlio e dire " Adesso ci stacchiamo entrambi dal pc e usciamo! " .
Il 18,13% e il 28,59% che comprende i miei coetanei non è più in grado di instaurare una conversazione con una ragazza o un ragazzo che gli interessa se non tramite chat.
Non riescono a ideare una scusa con la quale attaccare bottone.
Facebook dona quella spinta spasmodica a effettuare il login per dimostrare a se stessi quanto non si è soli con i 578 amici proveniente da tutto il mondo.
Diciamocela tutta, abbiamo perso l'abitudine a ragionare, ad analizzare le situazioni, a capire che un numero non fa una folla.
Confrontarsi...capire fa paura.
Capire risolve i problemi, facebook è solo un oppiaceo.
Il più utilizzato e diffuso social-network, nato nel lontano 2004 dalla mente diabolica di Mark Zuckerberg.
La nuova droga, spacciata gratuitamente e con licenza in 16.858.340 case italiane, ha visto l'esponenziale crescita della sua assunzione portare il nostro Bel Paese dalla 8 alle 6 posizione mondiale di usufruitori.
Una statistica del 1 Gennaio 2011, sulla percentuale di utenti divisi in fasce di età, conta un preoccupante ed insolito dato nelle età dai 33 ai 54 anni, con un 33,97 % a discapito del 18.13% e il 28,59% delle categorie maggiormente demonizzate, ovvero rispettivamente gli under 17 e i 18-24.
Facebook ha corrotto il 29% delle persone digiune di web, iniziandole al viaggio nel paese delle meraviglie.
Pillola blu o pillola rossa.
Se Matrix fosse stato girato qualche anno dopo, sicuramente Neo avrebbe fatto tutt'altra scelta. Così si sarebbe informato senza sforzi sugli aggiornamenti di stato dell'Oracolo, avrebbe giocato a guerra di bande con l'Agente Smith, mandato regali su Pet Society a Trinity e condiviso link derisori sulla bacheca di Morpheus.
Avrebbe conosciuto ogni impensabile regola dei giochi di ruolo senza doversi far infilare lo spinotto nella nuca. Ogni nerd avrebbe voluto averlo ai loro tornei.
Torniamo però alla realtà ed ai nostri coscienziosi adulti, i quali hanno scoperto, grazie a questo grande social network, la loro innata attitudine al giardinaggio.
Farmville ha mosso più braccia e utilizzato più zappe di un qualsiasi carcere.
Ha reso piacevole l'idea di sporcarsi con la terra e di vedere i propri frutti crescere.
Soddisfazioni alle quali non si può rinunciare.
Azzardatevi però a proporre di creare un piccolo orticello nel giardino di casa vostra.
Gli over 50 hanno scoperto che non c'è più bisogno di scervellarsi per trovare qualcosa da fare, basta un login e il gioco è fatto.
Scoprono lati misteriosi del loro carattere, la forza oscura che hanno sempre celato e che si rivela come capiscono che qualcuno, qualcuno di cui pensavano di fidarsi, ha osato condividere un link senza mettere "mi piace".
Hanno rispolverato le emozioni che provavano quando incrociavano lo sguardo con il ragazzetto che le faceva battere il cuore.
L'amour.
Sprecare ogni neurone nel pensiero costante di cosa stia facendo, se anche le sue piantagioni siano essiccate, come sarebbe romantico!
Chissà se ha letto la canzone che ho condiviso da youtube ed ha capito che era per lui... oppure quella frase, sì, quella con i "ti amo" come punteggiatura, che rispecchia proprio il mio pensiero...e quello di altri 857.098.234 utenti.
Momento...momento...momento!
Non staremo mica parlando dei nostri genitori, coloro che hanno passato il boom economico, gli anni della crescita, delle rivoluzioni del '68 e che adesso si improvvisano una nuova, diversa e scialba adolescenza?!
Dati alla mano, dal 31 dicembre 2008 al 31 dicembre 2011 il trend di questa fascia si è impennata da un 4,7% ad un 11,3% .
Cosa c'è che non va?
Le nuove generazioni ormai si auto-lobotomizzano ancor prima di comprendere come funzioni il mondo, che tanto è comunque di merda poiché non gli offre su un piatto d'argento tutto ciò di cui hanno bisogno. Quindi, impacchettiamoli e mandiamoli direttamente in una casa di cura.
Ma i cinquantenni, cos'hanno che non va?
La crisi.
Ok, la crisi. La lotta quotidiana con il capo che ti fa perdere i capelli. I conti delle bollette. Le uscite senza entrate. I figli decerebrati con l'impianto stereo nella scatola cranica.
Quindi Facebook è uno svago, un modo per evadere dalle brutture del mondo, non una dipendenza.
Credo sia chiaro che questa scusa, tanto blasonata, non regga.
Prima della nascita di Facebook come facevano?
I problemi c'erano anche negli anni '90, quando ero piccola io, e il modo per divertirsi si trovava anche al di fuori di uno schermo a cristalli liquidi.
L'inventiva, in particolare a noi italiani, non è mai mancata.
Facebook è una dipendenza che aiuta a non pensare.
E' una cura rilassante che inibisce le capacità relazionali della gente.
Pensate che stia esagerando?
Il sopraddetto 33,97% preferisce passare 9ore e mezza a dialogare con sconosciuti di cui non saprà mai niente piuttosto che guardare in faccia il proprio figlio e dire " Adesso ci stacchiamo entrambi dal pc e usciamo! " .
Il 18,13% e il 28,59% che comprende i miei coetanei non è più in grado di instaurare una conversazione con una ragazza o un ragazzo che gli interessa se non tramite chat.
Non riescono a ideare una scusa con la quale attaccare bottone.
Facebook dona quella spinta spasmodica a effettuare il login per dimostrare a se stessi quanto non si è soli con i 578 amici proveniente da tutto il mondo.
Diciamocela tutta, abbiamo perso l'abitudine a ragionare, ad analizzare le situazioni, a capire che un numero non fa una folla.
Confrontarsi...capire fa paura.
Capire risolve i problemi, facebook è solo un oppiaceo.
Il viaggio: Vittorio Alfieri dallo stadio estetico allo stadio etico
Tomba di Vittorio Alfieri, Basilica di Santa Croce, Firenze |
" Certo, l'andar qua e là peregrinando
ell'è piacevole molto ed util arte;
pur ch'à pie non si vada, ed accattando.
Vi si impara più assai che in su le carte,
non dirò se a stimare o a spregiar l'uomo
ma a conoscere se stesso e gli altri in parte. "
A due secoli dalla scoperta dell'America, l'idea di viaggio si radica sempre di più nella mentalità umana, toccando classi aristocratiche e non.
A prova di ciò Goldoni, con "La villeggiatura", ironizza su un ceto sociale, né aristocratico né ricco, che imita i nobili in quell'usanza destinata poi a divenire fenomeno di massa.
Quindi il viaggio entra ormai nella vita degli uomini, assumendo la sfumatura di una via di salvezza verso la libertà e di un allontanamento dalle costrizioni civili, causa di noia.
Ed è proprio il tedio il protagonista e promotore degli innumerevoli viaggi di Vittorio Alfieri, i quali, invece di allietarlo, gli lasceranno una leggera delusione e disillusione nei confronti del viaggio stesso.
Spinto dalla velocità, impazienza e melanconia, accusa la lentezza come assassina di ciò che è veramente umano nell'uomo : la passione.
E così, la continua presenza di un'irrequietezza filo romantica e della noia in agguato, Alfieri passa quasi 20 anni della sua vita in spostamenti, alla stregua dell'errabondo, per l'Europa.
Tocca Vienna, Berlino, la Finlandia, Russia, Londra, Olanda, Francia, Spagna. In ognuno dei quali, fra scandali amorosi e duelli, Vittorio Alfieri salirà incosciamente uno scalino verso un'ascesa "kierkegaardiana" allo stato etico e alla costruzione di un sua identità.
Quest'ultima la trovò poi a Lisbona, dove, grazie alla spinta dell'abate Valperga di Caluso, si allontana dalla cecità di un vagare senza meta per intraprendere un percorso più cosciente verso il suo futuro di drammaturgo.
" Del corso triennal noiati e rotti
rimpatriammo al fin, volente Iddio,
dell'Europa quant'è chiariti e dotti
del pari, e il Legno, e il ser Baule, ed Io. "
Così, nonostante non avesse trovato nulla nei suoi viaggi, nulla di plateale che potesse placare la sete della sua irrequietezza, a berne di quelle esperienze fu la sua mente, nella quale vi entra una risolutezza e rettificazione del pensiero.
Infatti i suoi viaggi non termineranno, anzi, inizieranno una nuova fase in cui il loro scopo sarà prettamente improntato alla serietà nei confronti del suo lavoro ed ispirazione.
Sarà affiancato dalla donna amata, la Contessa di Albany, e dall'amore verso la sua patria ( nel 1786 dopo il suo soggiorno a Parigi scrive il " Misogallo", una ferrea critica ai francesi in un periodo in cui Napoleone iniziava la sua occupazione e conquista territoriale. ).A causa del suo patriottismo Alfieri dovette fuggire da Firenze , nella quale ormai erano arrivati i francesi, per rifugiarsi in un paesino limitrofo.
La vita di Alfieri, subordinata ai continui spostamenti, intona il preludio alle Modalità esistenziali di Kierkegaard (1813 - 1855 ), allo stadio estetico ed etico.
Vittorio Alfieri punta la motivazione dei suoi viaggi nella possibilità di una via di fuga da ciò che è banale, ripetitivo e meschino ma, per quanto esse siano basse, non potrà trarre dall'esperienza un maggior nobile insegnamento ( << Vi si impara più assai che in su le carte >> ).
Inconsapevolmente abbandona un viaggio errabondo e nebbioso per raggiungere la consapevolezza di se stessi ( << non dirò se a stimare o a spregiar l'uomo/ ma a conoscere se stesso e gli altri in parte. >> ), un viaggio che da fisico diventa interiore, un cammino verso di sé attraverso l'osservazione analitica di ciò che lo circonda.
Insomma, un tributo al primato dell'esperienza sui semplici e statici studi, all'insistente noia di una vita scandita in cerimonie ripetitive e al terrore di immergercisi senza neanche rendersene conto.
Un tributo ed uno stimolo a seguire ciò che siamo, passione e irrequietezza; degli eterni cercatori che non troveranno mai quello per cui sono partiti ma che si sorprenderanno sempre di vedere quanto, a loro insaputa, il baule si sia riempito.
Never Different
Carnevale di Viareggio 2011 |
Ultimamente sto notando come il tasso di omologazione aumenti esponenzialmente senza freni.
Stessa acconciatura, trucco, vestiti, modo di parlare, di esprimersi, la gestualità.
Ma il reale problema sorge quando provate a intraprendere con loro l'ardua via di un discorso, rendendovi inevitabilmente conto di essere il pastore in un gregge di pecore con piume di pappagallo. Un gregge pieno di luoghi comuni che ripetono allo sfinimento se la tua argomentazione elude dal loro sistema di competenza.
Probabilmente è proprio la vicinanza "ideologica" la causa della successiva omologazione esteriore; le reti sociali sono costituite da gruppi di pari e spesso la loro pressione può essere molto più forte della nostra personalità.
Il vero anticonformismo è indossare le proprie idee.
Wood Monster
C'era una volta, nel cuore di un bosco dimenticato, un albero sul quale aleggiavano strane leggende.
Ai bambini, per non farli addentrare nel bosco, si raccontava che l'anima di uno stregone molto malvagio vi fosse intrappolata; ma la verità era semplicemente davanti a loro, custodita nella ferita al centro della sua testa.
Love
Quando due colori, del tutto distinti fra di loro, vogliono unirsi, mescolarsi e fondersi per formare un terzo colore, il quale apparterrà solamente a loro due.
Perchè in fin dei conti questo dovrebbe essere l'amore.
Silent Listener
Vi siete mai fermati ad osservare l'attesa?
Due ragazzi al loro primo appuntamento arriveranno sempre in anticipo rispetto l'orario stabilito. Lui si siederà fingendo nonchalance ed ucciderà il nervosismo giocando con il cellulare. Lei è già da qualche minuto che lo osserva con il cuore in gola ed un incomprensibile sorriso.
Una settimana dopo Lui si poggerà appena al manico di ferro battuto, per essere subito pronto ad andarle incontro; Lei si presenterà allo scoccare del rintocco dell'appuntamento, giusto per farsi desiderare un pò.
Le stagioni corrono e la panchina quasi più non ha loro notizie: a volte li vede, si incontrano in perfetta sincronia, si abbracciano davanti i suoi occhi e la congedano con un bacio...finchè sempre più raramente riuscirà a scorgerli.
Si sente come un post-it lasciato in bacheca, sotto gli occhi di tutti ed osservato da nessuno; come una stupida rivista di gossip che si intrufola senza discrezione nella vita di estranei.
Il suo compito è quello di far compagnia alle attese, ne è consapevole, a volte però le capitano quelle storie che le lasciano i segni; segni visibili sul suo dorso.
Ogni tanto, a distanza di molto tempo, rivede qualcuno.
Alcuni hanno preso qualche chilo e indossato qualche capello bianco ma non hanno abbandonato il loro sorriso giovane e le loro dita intrecciate le une alle altre.
Altri tornano da soli, si siedono dove solevano farlo e si prendono cura di tenere libero il posto vicino, sperando che la chioma di lunghi capelli lo occupi.
Aspettano per ore, giorni, alcuni addirittura per anni senza che di lei vi sia traccia. Ovviamente si alzano e percorrono la loro vita ma periodicamente tornano sempre lì, ad aspettare.
Alla panchina però capita di incrociarla in quel parco. La vede sempre da lontano, vicino al parco attrezzato, far giocare i suoi piccoli.
E' felice, sorride spesso, ma non vuole mai passare davanti a lei.
The wheel turns for everyone
La ruota gira per tutti, piccoli e grandi.
I bambini vogliono sembrare altissimi, vedere gli altri come piccole formichine senza destinazione, osservare quello che per loro sembra sconfinato. Come quando si fermano sulla riva del mare scrutando l'orizzonte, immaginando che al di là del Sole vi sorga un mondo; un'enorme cascata che ti porti in una piscina di palline colorate o che le luci dei fari in lontananza siano delle segnalazioni d'approdo per le navicelle aliene.
Gli adulti, chi sbuffando chi no, li seguono per potersi perdere o spolverare dalla memoria qualche fantasticheria infantile.
I ragazzi, fra le risate, vi salgono camuffando la loro voglia nella scusa di fare una cosa "stupida e pazza". Salutano, insultano o lanciano carta stagnola appallottolata a chi li aspetta sotto, i quali non hanno avuto il coraggio di sembrare gli adolescenti che sono.
Le coppie vogliono immaginare che tutto quello sia loro; nient'altro in quel momento sarà cosi importante quanto arrivare all'acme, al fine di dare fondamento alla loro immaginazione.
Gli anziani non si avvicinano neanche più alla biglietteria, se non per accompagnare qualche nipote esigente.
Credono che sia fuori luogo per loro che non hanno più la pelle liscia.
Invece la ruota è lì, ed aspetta solo di essere piena, perchè lei gira sempre per tutti.
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