Anticamente chiamata "Corneto", nome derivante dal corniolo, nonchè simbolo dello stemma cittadino, Tarquinia è una cittadina arroccata e piena di storia.
Purtroppo non ho avuto modo di poterla visitare tutta,
poiché i luoghi degni di nota erano chiusi ma con ciò, non mi sono fatta mancare la Chiesa sconsacrata di Santa Maria in Castello, affiancata dalla torre ( la quale veniva dimezzata in grandezza a seconda del potere del sovrano, piccolo aneddoto docet) .
Un luogo suggestivo come le panoramiche che si affacciavano ogni tanto dalle balconate.
Fantastica l'arguzia nello sventare gli attacchi nemici con la costruzione di due porte d'entrata, le quali, riempito accuratamente lo spazio di stupida gente armata, venivano serrate per poi far partire un massacro al gusto di frecce e olio bollente.
Ma, se proprio dovessi dire dove tornerei senza pensarci due volte, è l'Acropoli.
Silenzio, pace e, per i maniaci della tecnologia, dotata anche di una discreta copertura di rete.
Oltretutto le mie papille gustative furono stuzzicate dalla notizia che lì vi sono i funghi Ferlenghi, piuttosto prelibati e, a parer di chi li ha mangiati, molto buoni (questa specialità di funghi è possibili trovarla solo in due località italiane, una delle quali appunto Tarquinia. ).
Santa Maria in Castello |
L'Acropoli |
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