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martedì 3 gennaio 2012

La Reggia di Caserta - l'interno

L'Entrata e la Sala degli Alabardieri
Appena entrati nella Reggia si è accolti da una scalinata alla fine della quale due leoni, dall'espressione un pò stanca e desolata , sembrano controllare le altre due rampe ai lati.
La sala degli Alabardieri è la prima delle cinque anticamere alla Sala del Trono. 
La Sala presenta un affresco sulla volta, coppie di Trofei ed Armi sulle pareti brevi, otto busti femminili opera di Tommaso Bucciano,  lampadari di bronzo dorato del XIX secolo e tantissime colonne che facilitano il gioco a nascondino.



 



La Sala di Alessandro
Detta anche "Sala dei Marmi" funge da trait-d'union tra gli ambienti settecenteschi e ottocenteschi. 
Nel periodo del governo francese la sala fu utilizzata come Sala del Trono.





La Sala di Astrea
Aveva la funzione di anticamera per i gentiluomini di carriera, Ambasciatori, Segretari di Stato ed altre figure importanti. Il nome è ispirato dall'affresco sulla volta, raffigurante la Dea della giustizia Astrea. 
Il pittore Berger,della cerchia di Murat, sembra si sia ispirato alle fattezze della moglie di quest'ultimo per raffigurare la Dea. 
Nel 1822 sulle pareti furono collocati due rilievi in stucco dorato: Minerva come Ragione tra la Stabilità e la Legislazione e Astrea con Ercole e le Province del Regno.

Minerva come Ragione tra la Stabilità e la Legislazione
Astrea con Ercole e le Province del Regno




La Sala del Trono
La Sala del Trono, lunga più di 40 metri ed illuminata da 6 finestre, fu completata solo nel 1845. 
In fondo alla stanza vi è il trono portatile in legno dorato, intagliato e tappezzato in velluto. 
I lavori per la decorazione della Sala furono spesso sospesi e poi ripresi. 
L'architrave è decorato con i ritratti dei regnanti.
Ancora mi chiedo come il trono possa essere portatile! O.o




La Sala del Consiglio
Attraverso questa sala era previsto nel progetto di Vanvitelli l'entrata nell'Appartamento del Re.
Al centro vi è una Tavola da parata, intagliato e dorato con il piano di velluto in seta cremisi.





L'Ascensore
Rimasi stupita nel vedere le panche all'interno dell'ascensore. 
Mi vennero in mente le peggiori ipotesi maliziose. 
In realtà invece il loro scopo era far riposare le dolci gambe dei nobili, le quali avrebbero potuto subire graviiissime lesioni se si affaticavano nell'attesa dei lunghi tempi di percorrenza da un piano all'altro.





I Giochi del Re
Il facebook di qualche secolo fa...







La Camera da letto di Gioacchino Murat e Ferdinando II
Arredata in stile impero presenta un letto a baldacchino in mogano con una decorazione in bronzo dorato. 
La seconda invece è molto più semplice ed ha nell'arredamento una scrivania.
A mio avviso ho trovato i letti piuttosto corti...forse a causa dell'altezza media dell'epoca.

Gioacchino Murat

Ferdinando II




La Sala delle Dame di Compagnia e la Sala della Regina
Detta anche "Sala della conversazione con la Regina". 
La stanza era composta da quattro sofà, dieci sedie e cinque poltroncine in legno dipinto con decorazione in palmette.
Particolare è invece il bidet presente nel bagno della stanza della Regina. Maria Carolina fu la prima ad esigerlo nel suo bagno personale.
La parola "bidet" deriva dal francese "bider" "trottare" a causa della somiglianza della posizione che si assume nell'utilizzo.








La vasca ed il bidé


Le Sale della Biblioteca
Fra i tanti libri ingialliti ben protetti dietro le teche mi colpirono parecchio i tantissimi volumi del vocabolario siciliano e l'aria di sapienza che si palpava nella stanza.





lunedì 2 gennaio 2012

La Reggia di Caserta - l'esterno

In tutta la sua estensione
Dopo mangiate e bagordi torno a scrivere un post serio. 
La primavera dell'ormai passato anno, io e il mio ragazzo decidemmo di passare una giornata alla nota Reggia di Caserta
La Reggia fu voluta da Carlo di Borbone al fine di dare una degna sede di rappresentanza al governo di Napoli e al suo reame. 
Essa fu costruita con l'intenzione di poter reggere il confronto con la Reggia di Versailles
Il Re chiese che nel progetto fossero inseriti il parco e la sistemazione dell'area urbana circostante, approvvigionata da un nuovo acquedotto: la Reggia doveva essere simbolo del nuovo stato borbonico e doveva simboleggiare maestosità , grandezza ed efficienza. 
Il 20 Gennaio 1752 il progetto di Vanvitelli vide la cerimonia in cui fu posta la sua prima pietra.

L'entrata
Vista da dietro

Il mio ragazzo, colto da una vena romantica e quasi obbligato dalla persuasione del postiglione casertano, mi regalò il giro del parco sulla carrozza. Fantastico per il vento fra i capelli, la possibilità di percorrere dei sentieri all'interno della fitta vegetazione e di poter avere una panoramica generale dell'intero parco in breve tempo ebbe però il suo risvolto negativo nel fatto che non fui molto libera di scatenarmi con la Nikon.
  
Lungo il giardino all'italiana


Una delle nostre fermate fu in un luogo che il postiglione chiamò "L'isola". 
Con numerosi ammiccamenti maliziosi e un forte accento casertano, che mi rendeva ostica la comprensione di quello che stava spiegando, ci disse che quando il re aveva voglia di un sollazzo con qualche bella dama, senza il pericolo di essere disturbato, andava su quella piccola isoletta al centro di un'enorme vasca. 
Poi fece qualche battuta sui politicanti di oggi e continuò il suo racconto portandolo ai giorni nostri. 
Ora la vasca è usata per gare con le barche telecomandate.








Riprendemmo il giro turistico passando per la fontana di Eolo e la fontana di Margherita.
Quest'ultima, costruita in onore della Regina Margherita, segna la soglia del giardino italiano con quello inglese. Sempre il giocoso cocchiere ci fece un indovinello su quale fosse la forma delle piante intorno la fontana...quando risposi che sembrava un cuore si illuminò. La sua euforia però fu smorzata quando si rese conto che già sapevamo la risposta al suo secondo indovinello: perchè la pizza Margherita ha questo nome.
Il successo di questa pizza, la prima ad unire pasta e sugo, fu tale da conquistare i reali della casa Savoia, tanto che fu dedicata a Margherita di Savoia nel 1889. 
La pizza margherita rappresentava il tricolore italiano.
Infine arrivammo alla Fontana dei Delfini, dalla quale ci fu possibile vedere in lontananza il giardino inglese...

Visuale dalla Fontana di Margherita
La fontana dei Delfini e il giardino inglese

....la gita continuò all'interno della Reggia.... al prossimo post!